Che cos’è il perfezionismo
Il perfezionismo è un atteggiamento esistenziale che limita la qualità della vita in persone che sono preoccupate di avere delle prestazioni eccellenti per ottenere riconoscimenti del loro valore.
Il controllo di tutti i dettagli delle situazioni che vivono, tiene a bada la paura del fallimento. Si concentrano sui dettagli nel tentativo di scacciare i draghi.
Laddove hanno la pretesa di controllare tutto, qualcosa sfugge sempre: sono le emozioni, principesse rinchiuse nella torre che aspettano il bel principe coraggioso che le liberi.
“Forse tutti i draghi che esistono nelle nostre vite sono solo principesse che stanno aspettando di vederci agire, almeno una volta, con bellezza e coraggio.” (R.M. Rilke)
Identikit del perfezionista
I perfezionisti sono persone che si sommergono di mille regole per affrontare i loro impegni. Non si godono la vita perchè sono allagati dalla paura del fallimento a cui fanno fronte soprattutto con il dovere.
Inseguendo i riconoscimenti sono tesi, preoccupati e sfiduciati. Si vergognano delle possibili delusioni poichè sono molto concentrati sul giudizio che gli altri danno di loro.
Osservano rigidamente la realtà con la lente del tutto o niente, bianco o nero, giusto o sbagliato, non cogliendo preziose sfumature che potrebbero aiutarli ad alimentare la loro autostima.
Si sentono in colpa, perchè nell’infanzia sono stati sopraffatti dalle richieste di genitori giudicanti, che li consideravano continuatori delle loro aspettative deluse, non amati per come erano ma per quello che facevano.
In loro l’introiezione delle aspirazioni dei genitori fa aumentare l’ansia quando si trovano alle prese con una prestazione importante. Mentre se riuscissero a prefiggersi obiettivi alla loro portata, l’ansia diventerebbe un prezioso alleato capace di aumentare la motivazione e la concentrazione.
Il paradiso perduto: il valore dei difetti
La perfezione non è di questo mondo, eppure ostinatamente tentiamo di farla esistere presso di noi. Dio ci ha scacciato dall’Eden. E noi testardamente vogliamo ricrearlo sulla terra.
Siamo uomini, la specie che, ha imparato a mangiare carne, quando prima si cibava di bacche e vermiciattoli pigramente abbarbicata sugli alberi. Partendo dal punto più basso della catena alimentare, la scimmia nuda come con una felice espressione la definisce il famoso antropologo Desmond Morris, è diventata il predatore più forte.
Pur non essendo dotata nè di artigli nè di zanne, dai propri svantaggi evolutivi è riuscita a creare una cultura meravigliosa e terribile, compassionevole e violenta eppure ancora viva perchè cambia continuamente.
Il linguaggio ha fatto la sua fortuna e ha perfezionato una particolare attitudine emotiva a vivere in gruppo. Chi si adatta sopravvive e chi riesce a cambiare è perchè ha trasformato difetti in punti di forza. Questa è la lezione della paleoantropologia, tentiamo di spiegarlo ai perfezionisti!
E allora come liberarsi dalla noiosa stasi del desiderio di essere perfetti?
Una volta in uno stage di improvvisazione teatrale, stavamo facendo il giro preliminare di presentazione. Quando mi fu chiesto perchè ero lì, qual’era il motivo della mia partecipazione, risposi candido: ”Perchè devo imparare a buttarmi!” E il regista a me:”A che piano abiti?” e io:”Al secondo piano”, e lui chiuse con una battuta, facendo sbellicare dal ridere tutti: “E allora vai sul balcone e buttati, poi vedi che succede! Potresti immaginare di essere un budino volante, vedrai che bello rimbalzare… speriamo!”
La paura di rischiare ci fa perdere il gusto di lottare per conquistare ciò di cui abbiamo bisogno, ciò che amiamo di più. Da un osservatore esterno sembra che la soluzione sia lì a portata di mano.
É evidente che le armi di conquista femminili sono differenti da quelle maschili. In amore e in guerra tutto è concesso. Mi è sempre piaciuto questo accostamento che mette in risalto la passionalità nella schermaglia amorosa.
L’eccitazione gioiosa, che sconvolge due amanti, alimenta il gioco di seduzione che avviene nel corteggiamento. Questa è una buona metafora che possiamo trasportare in altri ambiti di vita nelle più svariate attività.
L’eccitazione viene spesso vissuta come una cosa sporca, da tenere a debita distanza e controllare, ma è proprio la “scintilla divina” che la maggior parte delle volte fa accadere le cose.
Se ci prendiamo la responsabilità di attraversare il disagio iniziale che viene da un giudizio severo che incombe su di noi, riusciremo a vivere un esistenza più piena.
Poi spesso si sbaglia e fa male e questo ci insegna la prudenza, comunque abbiamo appreso qualcosa di nuovo, abbiamo sperimentato in un campo che non conoscevamo e che adesso conosciamo meglio. Non vi fasciate la testa prima di rompervela!
I consigli sono fatti per non essere seguiti
Volevo provare a non darvi una lista di regole del benessere scoraggianti quanto utili, ma non ci sono riuscito, nessuno è perfetto!
- Accetta le imperfezioni, la realtà è mutevole e i cambiamenti nascono dai difetti. Manca sempre qualcosa, questo è il bello! Prova ad aggiungerlo tu con il tuo contributo.
- Accetta di perdere il controllo: chi si permette di perdere il controllo ha anche la forza per ritrovarlo. Segui l’onda!
- Inizia da qualche parte! La paura di fallire non ti fa apprezzare il disagio dell’inizio, fattelo amico! Questa è una bella sfida.
- Scopri i tuoi punti di forza e quelli di debolezza. Le persone che sanno mostrare la loro vulnerabilità sono irresistibili perchè non temono il giudizio!
- Cerca di essere meno critico nei confronti degli altri, ciò ridimensionerà la tua paura di essere criticato.
- Impara dalle critiche: chi è più esperto può aiutarti a vedere aspetti di te che non conosci.
- Cimentati in attività sconosciute, sperimenta e scoprirai che è inevitabile sbagliare. Il metro per valutare le attività creative è soggettivo e risponde alla domanda: Mi/ti piace? Inoltre ciò diventa anche un’ottima occasione per scambiare opinioni intorno a qualcosa.
- Poi rifletti sugli errori senza giudicarti, stai imparando. E il tuo bambino interiore ride contento dei nuovi apprendimenti, ascoltalo!
- Ridi delle imperfezioni dei tuoi successi, sono quelle che li rendono unici. Sei ancora vivo no?
Ora se sei sopravvissuto alle palpitazioni, ai sudori freddi, agli “Ehm, non so”, sei persino pronto ad inventarti una nuova religione demenziale, così vendendo i gadget ci fai anche un bel po’ di soldini.