Il Mito della coppia
Una crisi per la coppia è un’opportunità di crescita. La relazione tra i partner può trasformarsi con l’intenzione di vedere il legame in una luce nuova. Se si affrontano insieme i sentimenti di vuoto, di solitudine, la paura di essere abbandonati, il rapporto diventa un rifugio dove trovare pace e un modo per infondersi coraggio (agio del cuore) reciprocamente.
Di solito è uno dei due che si fa portavoce del disagio, ma chiedono entrambi di ritornare la coppia di un tempo. Il mito su cui si era fondata la coppia ha diminuito la sua forza generativa, ma è ancora lì ad animare discussioni e a guidare faticose riconciliazioni.
Quando è iniziata la magia dell’incontro, tutti noi abbiamo sognato ad occhi aperti. La sostanza di quei sogni è il mito della coppia. Ora è solo più opaco!
Raggiungere un’intesa su come non essere d’accordo
Come affrontate i dissapori e i risentimenti che inevitabilmente emergono in seno ad una relazione intima? Ciò che rinsalda o spezza un legame di coppia non è l’esistenza di problemi come l’insoddisfazione nei rapporti sessuali, l’educazione dei figli, o i dissesti economici.
Ciò che davvero conta per il destino del legame è il modo in cui si discute e s’impara ad instaurare un confronto sano attraverso un dialogo aperto. Se non ci riuscite la coppia entra in crisi e diventa vulnerabile ai contrasti emozionali, vivendo la relazione come qualcosa di limitante.
I segnali di una crisi di coppia: i comportamenti distruttivi
Fred: Hai ritirato la mia roba in tintoria?
Ingrid: (con tono canzonatorio) “Hai ritirato la mia roba in tintoria?” Vattela a prendere da te la tua maledetta roba. Che cosa sono la tua serva?
Fred: Magari. Se lo fossi, almeno sapresti fare il bucato.
Con un atteggiamento aspramente critico i rimproveri assumono il peso di un attacco diretto alla personalità del partner. Non si criticano le azioni compiute (che siano giuste o sbagliate è sempre questione di punti di vista, in fondo e quindi se ne può discutere), ma si colpisce la fiducia. A questo punto un utile consiglio è trovare un modo non offensivo di comunicare il bisogno che sta sotto all’aspra critica.
Un classico è “Ti ho detto mille volte di non lasciare i calzini sporchi per terra. Non sono tua madre!”, il bisogno che sta sotto potrebbe essere espresso da: “Guarda, quando torno dal lavoro sono affaticata, mi pesa raccogliere i tuoi calzini lasciati per terra a marcire. Potresti raccoglierli? Questo fatto so che ti può sembrare banale, ma ritornare a casa e trovarla in ordine mi mette di buon umore e mi rende anche più disponibile nei tuoi confronti.”
Non mettete il carro davanti ai buoi, un utile cambiamento è anche questione d’esercizio, sotto la guida ragionevole di una persona che ha sperimentato sulla sua pelle certi limiti prima di voi.
Riconoscere lo stadio di maturazione della coppia
Scegliere di condividere una vita di coppia sottopone due persone adulte alle influenze di due differenti culture familiari e alle pressioni sociali. Nel bel mezzo di una discussione, chiedetevi: “Quanti siamo in questa stanza a litigare?”
Solo recentemente gli esseri umani sono stati osservati nel loro ambiente come gli altri animali che popolano la terra. In questo modo sono divenute evidenti le somiglianze e le differenze nelle organizzazioni sociali che gli esseri creano per convivere. La specie umana ha in comune con gli altri viventi il processo di corteggiamento, dell’accoppiamento, della costruzione del nido, della procreazione, dell’allevamento della prole e del conseguimento della vita autonoma dei figli. Un comportamento specifico della nostra specie è quello di prendersi cura dei genitori anziani.
Ogni fase di questo ciclo vitale nasconde insidie e problemi specifici. Ogni intervento va calato in un contesto storico e quello attuale vede molte coppie che scelgono, per esempio, di non avere figli o di entrare in famiglie allargate o che comunque sono unite da vincoli non tradizionali di convivenza.
Il compito dello psicoterapeuta è quello di osservare da una prospettiva non pregiudiziale questi fenomeni e proporre le soluzioni più congruenti con i valori espressi dalla coppia. Modificando le convinzioni obsolete di entrambi i membri della coppia, si può passare allo stadio successivo di maturazione. É un po’ come fare gli aggiornamenti ai programmi dei computer.
I colleghi più anziani sono concordi nell’affermare che la terapia di coppia è la più difficile. Difficile ma non impossibile!
Crisi di coppia: terapia o consulenza?
In sostanza se si parla di coppia parliamo di una complessità di relazioni interpersonali. Il modo in cui si comunica incaglia le persone in schemi ripetitivi e rigidi che con la terapia, come abbiamo accennato prima, vengono riconosciuti. Il passaggio successivo è l’apprendimento di stili comunicativi più funzionali alla risoluzione dei problemi legati allo stadio di maturazione della coppia.
La consulenza è un intervento più breve, in cui ci si concentra sui modelli comunicativi che mettono in crisi la coppia generando incomprensioni e tensioni.
Nella terapia, più profonda della consulenza, si porta l’attenzione su quali schemi ripetitivi stanno ostruendo il passaggio ad uno stadio di comunione più maturo.
Grazie alla terapia familiare ed alle costellazioni abbiamo compreso che spesso ci sono segreti di famiglia che si trasmettono da una generazione all’altra ad influenzare la vita attuale e il normale fluire della relazione di coppia.
La psicoterapia è romantica?
La psicoterapia umanistica si avvale di tecniche per facilitare un’esistenza di qualità. Quando eravamo piccoli abbiamo appreso modi per farci amare, per essere desiderabili agli occhi delle persone che si prendevano cura di noi (leggi anche articolo sulla separazione). La teoria dell’attaccamento li chiama schemi affettivi.
Da adulte le persone amano perché sono a loro volta amate. Quando l’altro dona se stesso in un legame intimo abbandona la paura e diventa disponibile a lasciarsi amare. Mettere a confronto gli schemi affettivi infantili e modi adulti di amare consente di “costruire” più consapevolmente l’amore che si desidera.
La forza di un unione tra due persone che si amano è alimentata dallo stare in un divenire che porta con sé l’apertura al nuovo, cioè a quello che la vita nei suoi disegni fa accadere. L’unico momento in cui veramente accade qualcosa è il momento presente, quando ci capita che fiorisca la possibilità che uno scambio divenga un dono generoso di sé.