Quando il tuo corpo esprime un’intenzione questa si tramuta in un gesto. Se c’è qualcuno che lo coglie diventa un messaggio. Alcune persone hanno un’abilità innata a regolarsi empaticamente sui gesti dell’interlocutore.
I gesti appartengono ad un patrimonio vastissimo della cultura umana che sarebbe bello catalogare come facevano gli scopritori di nuovi mondi qualche secolo fa. Erano soliti tornare da viaggi durati anni portando al Re meraviglie che in Europa non esistevano. Un giorno portarono un ornitorinco, animale che sfuggiva ad ogni categoria zoologica. Aveva il becco e i piedi palmati ma non era un uccello, nuotava ma non era un pesce. L’ornitorinco depone le uova e dà alla vita dei cuccioli che vengono allattati e rimangono dieci giorni aggrappati alla madre. É un mammifero? No!
Ecco: i tuoi gesti sono come l’ornitorinco! Sono personalissimi messaggi che nel lavoro gestaltico imparerai ad esprimere. Scopriamo insieme perchè.
La percezione è intenzionale
L’enfasi posta sulla relazione figura/sfondo dona la possibilità di sperimentare un oggetto e il suo significato nel suo contesto ambientale.
Essa risiede nella capacità organismica di percepire attraverso i sensi un oggetto (la figura in primo piano) che si differenzia dallo sfondo ( l’ambiente indifferenziato). Per mezzo di questo processo l’uomo incorpora nel sè le esperienze positive, cioè quelle che lo interessano e lo nutrono.
Quando il “metabolismo psichico” funziona bene l’organismo elimina le esperienze negative e tossiche, che recedono nello sfondo purificate.
La creatività trasforma il rapporto col mondo
Confidando più nella natura della percezione e nella saggezza del corpo che nel pensiero astratto, si possono esplorare nuove possibilità di esistenza. Sfidando i limiti dell’Ego si può divenire consapevoli delle false illusioni generate dalle introiezioni che operano a scopo difensivo. Il limite umano esiste, ma l’adattamento in questo confine può essere giocato creativamente.
Stare in contatto
Nella Gestalt stare in contatto significa essere in una relazione trasformativa col mondo. La metafora del contatto prende spunto dall’immagine del contatto corporeo. Questa metafora evoca la situazione in cui i fenomeni avvengono in un continuum non ancora differenziato. Il cosidetto contatto pieno avviene quando la distanza tra me e i fenomeni è abitata.
Per sentire è necessario costuire metafore che rendano visibili le possibilità di scelta. Per avviare questo processo trasformativo è indispensabile IMMAGINARE. La fantasia è un fenomeno cosciente e volontario che attinge al serbatoio dell’immaginario archetipico di una cultura.
L’esperienza corporea
“Il movimento è vita. La vita è un processo. Migliora la qualità del processo e migliorerai la qualità della vita stessa”.
Moshe Feldenkrais
Ne La saggezza del corpo è esposta questa tesi: il sistema nervoso effettua attraverso il movimento le distinzioni che portano a preferenze o scelte di comportamento. Il vantaggio di avere un sistema nervoso così flessibile è quello di avere un ventaglio idealmente infinito di opzioni comportamentali. Tuttavia nella nostra società, mossi dalla promessa di una grande ricompensa o dalla paura di una forte punizione, abbiamo talmente distorto il regolare sviluppo del sistema che molte azioni vengono escluse o limitate.
Il gesto del corpo
Secondo Kant la mano è il “cervello esteriore” dell’uomo. L’uomo ha la mano libera mentre cammina, ciò consente a tutto il corpo di liberarsi nella manipolazione del mondo. Così il corpo umano, attraverso l’azione della mano, instaura un rapporto col mondo al fine di costruire per sè un ambiente in cui vivere.
Nella specie umana la mano e il corpo si sono affrancati dalle funzioni dettate dagli istinti e da strumenti utili sono diventati gesti espressivi. Il gesto è la risposta di un corpo ad un mondo che lo impegna. L’intenzione fa di ogni gesto un’adeguata risposta ad una particolare situazione. Quando il bambino vuole accarezzare il volto della madre non guarda la sua mano, ma quel volto verso il quale la mano tende. La scelta di quel particolare gesto è decisa dal volto della madre. Impegna uno spazio esterno che la mano percorre come distanza da quel volto.
Esprimersi
Maggiormente capace di esprimere le tue intenzioni a gesti, con parole, metafore e qualsiasi mezzo comunicativo sceglierai di usare, diverrai consapevole della direzione che la tua vita vuole prendere. Seguendone la traccia come Pollicino potrai tornare a casa, in quel luogo sicuro dove la magia del ragù che bolle sul fuoco ti farà sentire protetto. Pronto per ripartire alla ricerca del tuo personalissimo ornitorinco.
Bibliografia di riferimento
“Il corpo”, Umberto Galimberti, Feltrinelli 1987
“La saggezza del corpo”, Moshe Feldenkrais, Astrolabio 2011
“Kant e l’ornitorinco”, Umberto Eco, Bompiani 1997